Il lichen planus è una malattia mucocutanea di origine immunitaria che colpisce circa l’1% della popolazione generale.

La prevalenza delle manifestazioni orali varia tra lo 0, 1 e il 2,2%. Si osserva prevalentemente in soggetti di sesso femminile (rapporto uomini/donne 2:3) in varie fasce di età a partire dai 20 anni e con una maggiore prevalenza tra i 50 e i 70 anni. Nei bambini è raro.

Il nome di questa malattia deriva dall’aspetto a strie arborescenti simile ai licheni che crescono sulle rocce o sulla corteccia degli alberi.

La patogenesi dei lichen planus è strettamente collegata a un’alterata immunoregolazione mediata dai linfociti T citotossici che determina un danno dei cheratinociti epiteliali. Queste cellule, per ragioni non ancora chiare, vanno incontro a una modificazione degli antigeni di membrana che innesca una risposta citotossica da parte dei linfociti T è ipotizzabile che la modificazione antigenica delle cellule epiteliali sia indotta da una varietà di agenti chimici, biologici o farmacologici.

Di recente è stato segnalato un possibile ruolo del virus dell’epatite C nell’eziopatogenesi del lichen planus.

Il lichen planus si manifesta con lesioni mucose e cutanee. Le lesioni orali si distinguono in quattro tipi principali: reticolare, atrofico, erosivo e a placca.

Il lichen reticolare, che assume il classico aspetto di strie arborescenti (strie di Wickham), si osserva specie nel fornice vestibolare posteriore. Altre sedi, in ordine decrescente di frequenza, sono la gengiva, il dorso e i margini linguali, il palato e le labbra. Una caratteristica peculiare del lichen planus, importante per la diagnosi differenziale, è la tendenza a dare lesioni bilaterali.

Il lichen atrofico si sviluppa sul dorso linguale e causa atrofia delle papille linguali associata a placche bianche o strie reticolari. Il lichen erosivo, meno frequente del lichen reticolare, si osserva soprattutto sulla mucosa vestibolare, sulla lingua e sulla gengiva. Ha l’aspetto di aree eritematose e ulcerate circondate sui margini da strie reticolari.

Il lichen atrofico causa quasi sempre dolore e bruciore specie al contatto con cibi acidi e piccanti. Le lesioni ulcerative gengivali necessitano quasi sempre di una conferma istopatologica in quanto possono simulare altre malattie come il pemfigo volgare e il pemfigoide delle membrane mucose. Il lichen a placca si può osservare in qualsiasi zona della mucosa orale e simula la leucoplachia.

Le lesioni cutanee hanno l’aspetto di papule di color rosso scuro di forma tondeggiante o poligonale e causano prurito. Le sedi anatomiche di predilezione sono il dorso, il petto e le superfici flessorie di entrambi gli arti. Il lichen può anche colpire le mucose genitali e il letto ungueale.

E’ utile ricordare che la malattia del trapianto contro l’ospite (GVHD, Graft-Versus-Host Disease), che colpisce i pazienti sottoposti a trapianto di midollo osseo, provoca lesioni orali simili al lichen planus. Le lesioni sono nella maggior parte dei casi di tipo atrofico-ulcerativo e causano intenso dolore e bruciore.

Al microscopio ottico si osservano vari gradi di iper-, orto- o paracheratosi, liquefazione delle cellule basali, ispessimento della membrana basale, atrofia delle creste epiteliali e apoptosi dei singoli cheratinociti con formazione dei cosiddetti corpi citoidi o di Civatte.

Nella lamina propria è presente un infiltrato a banda formato prevalentemente da linfociti T. Gli aspetti istopatologici sono molto variabili in funzione dell’aspetto clinico della lesione.

L’immunofluorescenza diretta mostra un caratteristico deposito di fibrinogeno a livello della membrana basale. Questo reperto, pur non possedendo caratteri di specificità, serve a escludere altre malattie vescicolo-erosive.

La diagnosi del lichen reticolare è piuttosto agevole in quanto le strie reticolari sono inconfondibili.

Il lichen erosivo può essere invece facilmente scambiato con altre malattie quali il pemfigoide delle membrane mucose, il pemfigo volgare, la candidosi orale, l’eritema multiforme, il lupus discoide e l’eritro- leucoplachia. Il lichen a placca simula la leucoplachia o la candidosi.

E’ fondamentale eseguire una biopsia per confermare la diagnosi. In generale è consigliabile eseguire una biopsia anche alla prima visita.

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